Cinema e immigrazione

Uno sguardo sugli “altri” per riflettere

PACCHETTO INDICATO PER LE SCUOLE SECONDARIE DI I° GRADO

Bangla

Regia di Phaim Bhuiyan (commedia – 84 min. – Italia – 2019)
Phaim è un giovane musulmano di origini bengalesi nato in Italia. Vive in famigli a Torpignattara, quartiere romano multietnico, lavora in un museo e suona in un gruppo. Proprio in occasione di un concerto incontra Asia. Tra i due scatta l’attrazione e Phaim dovrà cercare di capire come conciliare il suo amore con la prima regola dell’Islam: la castità prima del matrimonio. 

Se la strada potesse parlare

Regia di Barry Jankies (drammatico – 113 min. – Usa – 2018) 
Negli anni Settanta, nel quariere di Harlem, la diciannovenne Tish aspetta un bambino dall’amore della sua vita, il fidanzato Fonny. Ma dovrà dirglielo attraverso un vetro, perché Fonny è stato incarcerato per un crimine che non ha commesso. C’è un poliziotto bianco di mezzo e far vincere la verità appare un’impresa sempre più difficile e costosa. Ma Tish non si arrende e la sua famiglia è con lei. 

Blinded by the light

Regia di Gurinder Chadha.  (biografico – 90 min. – Regno Unito – 2019

La storia di Javed, adolescente britannico di discendenza pakistana che vive nella città di Luton, Inghilterra, nel 1987. Nel mezzo dei tumulti razziali ed economici dell’epoca, scrive poesie come mezzo per sfuggire all’intolleranza della sua città e all’inflessibilità tradizionalista di suo padre. Ma quando un suo compagno di classe gli fa conoscere la musica del “Boss”, Javed scopre dei parallelismi con la sua vita da classe operaia nei potenti testi di Springsteen. Mentre Javed scopre una via d’uscita catartica ai suoi sogni repressi, comincia anche a trovare il coraggio di esprimersi con la sua voce unica.

Il viaggio di yao

Regia di Philippe Godeau (commedia – 103 min. – Francia -2019) 
Seydou Tall, nato in Francia da famiglia senegalese, è una star del cinema. Separato da una moglie ostile e padre di un bambino di pochi anni, decide di andare in Senegal sull’onda di un’autobiografia di successo. Ad accoglierlo con entusiamo nel paese d’origine c’è soprattutto Yao, un ragazzino di tredici anni venuto da lontano a reclamare il suo autografo. I quattrocento chilometri coperti da Yao per raggiungerlo colpiscono l’attore che abbandona il tour promozionale per riaccompagnarlo a casa. Il loro viaggio  deraglierà progressivamente, stravolgendo qualsiasi storia scritta prima. 

Scappo a casa

Regia di Enrico Lando (commedia – 92 min. – Italia – 2019)
Per Michele, quel che conta è apparire: far colpo sulle belle donne (solo per accumulare punti su un’applicazione di incontri), guidare macchine di lusso (non perchè ne sia  proprietario ma perchè lavora come meccanico nella concessionaria che le vende) e curare maniacalmente il proprio aspetto esteriore e la propria energia psicofisica (anche con l’aiuto di un parrucchino e di qualche farmaco stimolatore). E’ quindi un assiduo frequentatore dei social network, che gli permettono di diffondere l’immagine desiderata ma irreale di sè.